Emanuelle nera
Questo film, insieme con gli altri della stessa "serie" è un pilastro nella storia del cinema erotico, in particolare per quanto riguarda la produzione italiana ma per capire meglio, prima di parlare della trama, occorre una digressione.
Siamo negli anni settanta e in tutto il momento aveva avuto un successo incredibile il film Emmanuelle (scritto con due emme) tratto dall'omonimo libro con protagonista Sylvia Kristel.
Per sfruttare con un clone con budget ridotto la popolarità del film francese a qualcuno venne l'idea di girare un film erotico usando il nome Emanuelle (con una emme sola) da qui in poi la faccenda comincia a complicarsi, come spesso accade quando c'è di mezzo Joe d'Amato.
Emanuelle nera infatti ebbe un ottimo successo, al punto di dare origine a tutta una serie di nuovi film che vedremo presto recensiti in questo sito, tanto per citare i due più famosi possiamo nominare Emanuelle in America ma soprattutto Emanuelle e gli ultimi cannibali ed Emanuelle: perchè violenza alle donne? Film con titoli ridicoli che nascondono lavori interessanti.
In quel periodo la censura era micidiale per cui lo stesso film veniva distribuito in diverse versioni, a seconda del paese. A complicare le cose c'è anche il fatto che nello stesso paese circolavano versioni diverse e le differenze potevano essere notevoli.
Emanuelle nera, per esempio, nasce come film erotico ma, per riuscire ad avere qualche spettatore in più, in questo e in altri film della serie vennero aggiunto delle sequenze di pornografia esplicita per cui è complicato anche definire se siamo in presenza di un film erotico o pornografico. Ultimamente circola anche in lingua italiana la cosiddetta "versione integrale" che contiene le scene pornografiche che in realtà sono state aggiunte successivamente.
In questa scheda parliamo, provando a fare chiarezza, del film "Emanuelle nera" diretto da Albert Thomas e non del successivo (e probabilmente più famoso) "Emanuelle nera - Orient Reportage" diretto da Joe d'Amato.
- Titolo: Emanuelle nera
- Regia: Albert Thomas
- Premi: New York Times: «Girato con vera maestria, anche le scene più erotiche assumono un notevole valore artistico»
Attenzione! Il seguente sommario contiene spoiler.
Come il popolare Emmanuelle (quello con due emme) si comincia su un aereo con la stupenda Laura Gemser in viaggio verso l'Africa per scoprire le sue origini. A Nairobi viene ospitata da una coppia di coniugi i quali, ognuno a modo suo, le fanno conoscere le bellezze dell'Africa. Emanuelle si invaghisce del suo ospite e, dopo essersi stuzzicati a vicenda, i due finiscono per fare sesso insieme. La scena della doccia è un classico esempio di sequenze aggiunte successivamente: per quello che è dato sapere l'attrice Laura Gemser non ha mai partecipato a scene di sesso esplicito, si limitava a qualche strusciamento, a qualche bacio, anche saffico, ma senza mai avere un contatto diretto con organi genitali altrui. Nella doccia Emanuelle si bacia con il suo ospite, si abbassa ma si vede benissimo che nella sequenza c'è un cambio di scena e il brevissimo pompino viene quindi eseguito da un'altra attrice di colore.
Dopo essersi fatta il marito, per par condicio Emanuelle rivolge le sue attenzioni anche alla moglie che ricambia con dedizione le sue attenzioni quindi i tre cominciano a stuzzicarsi, a ingelosirsi e a provocarsi l'un l'altro.
Qualche giorno dopo Emanuelle viene invitata a una festa tribale, festa che si trasforma in orgia con lei come protagonista, anche in questo caso le sequenze di sesso esplicito (che durano pochissimi secondi) sono state chiaramente girate con l'aiuto di una controfigura. Per ripicca e per piacere Emanuelle decide di lasciare l'Africa e di farsi un'intera squadra di hockey sul treno durante il viaggio, spiegando che preferisce tornare al suo lavoro che la fa sentire libera piuttosto che restare invischiata in una situazione sentimentale e sessuale così complicata.
Commenti (0)