Laura Gemser

  • Data di nascita: 05. Ottobre 1950
  • Luogo di nascita: Surabaya, in Indonesia

Scheda

Laura Gemser è un'attrice classe 1950, nata a Surabaya da padre olandese e madre madre indonesiana. Dopo essersi trasferita in Olanda con i genitori, lavorò come modella fino a che nel 1975 si spostò a Roma dove comparve in alcune riviste per adulti.

Laura Gemser è una delle donne più belle della storia dell'umanità, corpo perfetto, slanciata e longilinea, pelle ambrata e luminosa, occhi ammalianti, Laura riesce ancora a catturare lo sguardo dello spettatore con un semplice sorriso.

Il suo primo film è Amore libero - Free Love, del 1974. Girato nelle isole Seychelles la trasformò nell'icona del genere esotico che le rimarrà attaccata per tutto il resto della sua carriera.

Laura GemserNel 1975 partecipa con un piccolo ruolo al Film Emmanuelle l'antivergine, con Sylvia Kristel, era il secondo capitolo di una serie di film tratti dai libri erotici della scrittrice Emmanuelle Arsan che in quegli conobbe un successo planetario.

Non è chiaro a chi venne l'idea ma si decise di sfruttare l'onda di quel successo per girare un film, Emanuelle nera (con una sola emme) affidandone la regia a Adalberto Albertini. Il film conobbe un enorme successo, in Italia e all'estero, nel film si vedono alcuni scene piuttosto pesanti, quasi hard, ma sia in quel film che in tutti i successivi da lei girati Laura Germer usò una controfigura per le scene hard.

Il grande successo di Emanuelle Nera diede origine ad una lunga serie di film, non tutti di altissimo livello, che videro sempre Laura come protagonista.

Sempre verso la metà degli anni '70 iniziò la collaborazione tra Laura Germer e Joe D'Amato, regista prolifico e amante delle sperimentazioni. D'Amato sperimentava e mischiava diversi generi nei suoi film, in particolare combinando Eros e Horror. Laura Germer Venne coinvolta dal regista in queste sperimentazioni.

Dal 1991, anno della morte del marito, si è ritirata dalle scene e non ha mai più recitato.

« Le prime volte in cui mi dovetti spogliare davanti alla macchina da presa furono un attimino traumatizzanti... ma poi ci ho fatto l'abitudine. Certo, sul set tutti ti guardano così (sgrana gli occhi e tira fuori la lingua, ansimando come un cane, ndr), allora è un po' imbarazzante, ma se tu lo prendi come un lavoro, passa tutto. Dici: lo devo fare, mi pagano. E poi sinceramente, non è che facessi scene particolarmente scabrose, anche se una volta, in Italia, bastava poco per fare scandalo. »

Commenti (0)

Lascia un commento

Stai commentando come ospite.