Emmanuelle l'antivergine
Chi vi scrive ha una certa prevenzione per i "numeri 2", troppo spesso il secondo capitolo di una saga è deludente, soprattutto per chi ha apprezzato il primo. Non è questo il caso di Emanuelle 2 che è migliore del primo episodio e probabilmente il migliore in assoluto dell'intera saga.
- Titolo: Emmanuelle l'antivergine
- Regia: Francis Giacobetti
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Altri interpreti:
Sylvia Kristel: Emmanuelle
Umberto Orsini: Jean
Frédéric Lagache: Christopher
Catherine Rivet: Anne-Marie
Henry Czarniak: Igor, operatore radio
Tom Clark: Peter
Florence Lafuma: Laura
Claire Richard: Wong
Christiane Gibelin: massaggiatrice
Laura Gemser: massaggiatrice
Eva Hamel: massaggiatrice
Caroline Laurence: Ingrid
Venantino Venantini: giocatore di polo
Attenzione! Il seguente sommario contiene spoiler.
Il secondo film è migliore del primo, è più eccitante, più credibile, più coinvolgente. Il personaggio di Emmanuelle è più maturo nella sceneggiatura, non la dà più a chiunque e fa le sue scelte. A livello fisico Sylvia Kristel (l'attrice che interpreta la protagonista) è al picco della sua bellezza e della sensualità. Come tocco finale il film è realizzato meglio a livello tecnico, la fotografie, le luci sono molto migliori o almeno più adatte a creare un'atmosfera di sensualità più realistica.
Il primo film era caratterizzato da una luce molto forte, eccessiva. Forse si voleva creare un'atmosfera di purezza a contrastare con i temi e le atmosfere del film, molto scandalosi per l'epoca. Probabilmente la produzione voleva allontanarsi il più possibile dal rischio di creare un'atmosfera torbida e allontanarsi dagli stereotipi della pornografia. Quale che fosse il motivo tutta quella luce, tutto quel bianco, tutto quel chiarore non erano certi erotici. Il secondo film è tutta un'altra cosa...
Anche questa volta Emmanuelle deve raggiungere il marito Jean che è all'estero per lavoro, questa volta a Hong Kong invece che Bangkok e questa volta la donna viaggia in battello invece che in aereo. Il viaggio nel piroscafo non comincia nel migliore dei modi: per un disguido invece che la cabina di prima classe le hanno riservato un'amaca in una cabina condivisa ma ma cosa ha anche i suoi vantaggi e così Emmanuelle fa conoscenza con una vicina di branda. La donna le confessa di essere stata violentata da tre ragazze filippine in gioventù, l'atmosfera confidenziale riscalda gli animi e le due fanno sesso.
Arrivata a Hong Kong Emmanuelle cerca di farsi una ripassata col marito e poi comincia ad ambientarsi e a far conoscenza con Cristopher e con le altre mogli, ancora una volta una comunità di ricche signore, piuttosto annoiate.
Jean ed Emmanuelle sono marito e moglie ma non vivono la loro sessualità in modo esclusivo, in altre parole sono una coppia aperta, senza gelosie. Il loro accordo non esclude il sesso con altre persone purchè questo non interferisca con la loro felicità e che niente venga tenuto nascosto.
Emmanuelle incontra la giovane Annamaria, figliastra di una delle amanti di Jean. Le due si scambiano confidenze e la ragazza confessa di essere ancora vergine e questo fa nascere un progetto nella mente di Emmanuelle che immagina il migliore dei modi per rompere nel migliore dei modi l'imene della nuova amica.
Emmanuelle si dà da fare e si ambienta presto ad Hong Kong, fa sesso con l'insegnante di danza di Annamaria, un uomo tatuato negli spogliatoi del club del polo. Durante una sessione di agopuntura (speciale per la felicitò della donna) ha delle fantasie sessuali piuttosto vivaci e si masturba davanti a Cristopher, uno dei pochi uomini che non si scoperà.
Emanuelle, Jean e Annamaria vanno a farsi un bagno di vapore, una delle massaggiatrici è interpretata da Laura Gemser che diventerà Emanuelle (con una sola emme) in una saga parallela a questa.
Il trio decide di fare un viaggetto a Bali, quando Jean esce dalla doccia trova le due donne che lo aspettano nel letto e Emmanuelle spinge il marito a prendersi la verginità di Annamaria.
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