I nemici della privacy
Tempi duri per i pochi rimasti che attribuiscono ancora un certo valore alla privacy... gli attacchi arrivano da tutte le parti, anche dai punti più inattesi e imprevedibili. Che molte società abbiano il pericoloso vizio di farsi i cazzi nostri è noto è stranoto. Che per i cosiddetti "over the top" i nostri gusti siano un boccone prelibato credo lo abbiano capito anche i sassi.
Che i cosiddetti servizi gratuiti - e in particolare i social network - non siano affatto gratuiti è un concetto che purtroppo molte persone non hanno ancora capito. Come dicono i saggi: quando una cosa è gratis probabilmente il prodotto in vendita sei tu, è questo il caso ad esempio di facebook e di whatsapp. Vi siete mai chiesti, ad esempio, come fa facebook a vendere ai suoi inserzionisti pubblicità così ben mirata? Se vendete tavole da surf il social network è in grado di pubblicare il vostro annuncio facendolo vedere agli amanti di questo sport, il che è bellissimo per i produttori ma dovrebbe far pensare almeno un po' gli utenti del social.
Vogliamo parlare di whatsapp? Provate a inserire qualche nuovo numero di telefono nella rubrica dello smartphone, scommettiamo che quando vi collegherete a facebook vedrete apparire tra le persone che forse conoscete i proprietari dei numeri inseriti?
Come dite? Esticazzi? Siete proprio sicuri? Ci avete pensato bene?
A me non fa esattamente piacere sapere che i miei gusti sessuali siano merce di scambio per uomini di marketing. Se mi piace la banana o la patata, se preferisco i collant o le calze, se preferisco i piedi o le tette e se la notte mi piace andarmene in giro vestito da donne su scarpe tacco 12 credo che siano affari miei.
Dopo questa filippica che c'entra pochissimo con il titolo del post e che può essere considerata al massimo come una lunga prefazione vengo al nocciolo della notizia.
Avete presente tutti quegli apparecchietti che si collegano al WiFi di casa? Alcuni sono molto economici e semplici, altri sono cari e offrono funzioni molto sofisticate. Mi vengono in mente ad esempio le lampadine, le teiere, le smart tv, i NAS, alcune bambole e numerosi giochi per i bambini, le telecamere per la videosorveglianza, le stampati... gli apparecchi che si collegano al WiFi - quindi a internet - sono moltissimi e in molti casi bisognerebbe chiedersi se questa connessione è veramente utile prima di piacchiar dentro la password. Andrebbe anche fatto un controllino sulla sicurezza di questi dispositivi, ad esempio installare una telecamere per la videosorveglianza per poi scoprire che è stata usata dai ladri per sapere quando avevano campo libero non è il massimo della soddisfazione.
Tra gli apparecchi che si collegano a internet ci sono anche alcuni giocattoli sessuali. Ebbene sì: vibratori e affini di ultima generazione possono collegarsi al web. Perchè?
Già, perchè qualcuno sente la necessità di collegare ad internet un vibratore?
We Vibe 4 è un giocattolo sessuale per coppie che si collega a internet. Si inerisce nella vagina e vibra meravigliosamente, può essere usato anche durante la penetrazione e offre piacere sia a lui sia a lei, insomma, un capolavoro.
Si collega a internet sostanzialmente per due motivi. Prima di tutto, utilizzando una apposita app, una coppia può giocare anche a distanza. La donna infatti può tenere in We Vibe nelle mutante e andare al lavoro oppure fare le faccende di casa, andare a fare la spesa... qualsiasi cosa.
Il suo lui, da lontano, può attivare il giochino. Può mandare un semplice "squillino" che sarebbe l'equivalente sessuale del "ti penso" oppure qualcosa di più lungo e potente, soprattutto se lui e lei stanno parlando al telefono o sono in videochat. personalmente la trovo una grande idea.
Il secondo motivo si ricollega alla premessa da cui eravamo partiti: il giocattolino infatti invia una enorme serie di dati alla casa madre. Saranno anche anonimizzati ma intanto fa sapere al produttore quando e quanto lo abbiamo usato, in che modalità, quali sono le nostre vibrazioni preferite eccetera. Sono dati che io considererei un pelino riservati...
La pessima notizia è che malintenzionati possono intercettare tutte queste informazioni con facilità imbarazzante, non solo il giochino manda informazioni molto intime alla casa madre ma lo fa in modo così maldestro che non si può neppure parlare di hacking: intercettare questi dati è facilissimo.
La prossima volta che collegate un dispositivo a internet... fatevi due domande...